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Accertamento della disabilità

10 Mar 2025 | News

Accertamento della disabilità: nuove patologie introdotte e province aggiunte

L’accertamento della disabilità rappresenta un momento cruciale all’interno del sistema di protezione sociale, poiché gestisce l’accesso a tutte le prestazioni e i servizi per le persone con disabilità. Con il messaggio n. 766 datato 3 marzo 2025, l’INPS presenta le principali innovazioni relative al nuovo processo amministrativo per il riconoscimento della condizione di disabilità, offrendo così dettagli sull’avvio della sperimentazione della riforma dedicata alla disabilità.

Il Decreto Legislativo 3 maggio 2024, n. 62, attuando la legge delega 22 dicembre 2021, n. 227, ha avviato una significativa riforma dell’accertamento della disabilità, introducendo un nuovo approccio per le valutazioni necessarie. La riforma prevede l’implementazione della “valutazione di base”, un procedimento integrato e multidisciplinare che mira a identificare non solo la condizione di disabilità ma anche a determinare con precisione l’intensità dei supporti richiesti per garantire il benessere degli individui coinvolti. A partire dal 1° gennaio 2026, questa valutazione di base sarà gestita in modo esclusivo dall’INPS, assicurando così una centralizzazione delle procedure. Essa si realizzerà attraverso un’unica visita collegiale, ottimizzando il processo di valutazione, e si fonda sull’impiego delle classificazioni internazionali riconosciute e adottate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, garantendo standard elevati e uniformità nelle valutazioni a livello nazionale.

Cosa prevede il nuovo procedimento

Il processo prevede che durante la visita collegiale venga somministrato il questionario WHODAS, che sta per WHO Disability Assessment Schedule. Questo strumento psicometrico valuta la disabilità percepita e si basa sulla Classificazione Internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute, permettendo di misurare lo stato di salute e il livello di disabilità. Il questionario analizza le capacità funzionali degli individui negli ultimi trenta giorni, a prescindere dalla loro condizione di salute attuale, in sei aree specifiche: attività cognitive, mobilità, cura di sé, relazioni interpersonali, attività quotidiane e partecipazione.

La valutazione fondamentale relativa al possibile riconoscimento dello stato di disabilità comprende anche la verifica di diverse condizioni e situazioni, tra cui il riconoscimento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordità civile e della sordocecità, nonché la disabilità in età evolutiva per garantire un’adeguata inclusione scolastica e la disabilità ai fini dell’applicazione delle normative sul collocamento obbligatorio. Inoltre, si considerano i requisiti per l’erogazione di assistenza protesica, sanitaria e riabilitativa come stabilito dai livelli essenziali di assistenza sanitaria, l’individuazione dei criteri per determinare la condizione di non autosufficienza e di disabilità gravissima, e i presupposti necessari per accedere a benefici fiscali o legati alla mobilità. La riforma prevede per il 2025 una fase di sperimentazione in nove province, ovvero Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste, ed è focalizzata su specifiche patologie tra cui i disturbi dello spettro autistico, il diabete di tipo 2 e la sclerosi multipla. Successivamente il legislatore ha introdotto con il decreto-legge del 27 dicembre 2024 numero 202, convertito con modifiche dalla legge del 21 febbraio 2025 numero 15, ulteriori modifiche significative. Innanzitutto l’estensione della sperimentazione che adesso coinvolge anche le province di Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Provincia Autonoma di Trento e Aosta, portando il totale a venti province. Tuttavia, in queste undici province, il nuovo sistema di sperimentazione partirà il 30 settembre 2025. Inoltre, è stato previsto un ampliamento delle patologie incluse, con l’aggiunta delle disabilità legate ad artrite reumatoide, cardiopatie, broncopatie e malattie oncologiche. Infine, è stata decisa la proroga dell’entrata in vigore della riforma, che è stata posticipata dal 1 gennaio 2026 al 1 gennaio 2027, estendendo così la fase di sperimentazione fino al 31 dicembre 2026. Si ricorda che il procedimento valutativo di base, che sarà operativo a partire dal 2027 e gestito dall’INPS, inizia con la trasmissione telematica all’Istituto del nuovo certificato medico introduttivo, il quale costituirà l’unica modalità per la presentazione della domanda di accertamento della disabilità. A partire dal 1 gennaio 2025, e dal 30 settembre per le nuove 11 province coinvolte, l’avvio del procedimento per l’accertamento della condizione di disabilità dovrà avvenire esclusivamente attraverso il nuovo certificato medico introduttivo. Per quanto concerne l’elaborazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato, il diritto di richiedere tale progetto è riconosciuto anche a coloro che dispongono di una certificazione ai sensi della legge n. 104 del 1992 rilasciata prima del 1 gennaio 2027, senza necessità di effettuare la valutazione di base.

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