Logopedisti: richiesta di servizi in aumento in Italia
In Italia, la richiesta di servizi logopedici continua a crescere, soprattutto tra i bambini con disturbi del linguaggio e gli adulti affetti da malattie croniche. Tuttavia, l’offerta è insufficiente: il numero ristretto di logopedisti e le lunghe liste di attesa ostacolano un intervento adeguato. Chi non ha la possibilità di sostenere i costi spesso si vede costretto a rinunciare alle cure necessarie. Il marito di Ilenia soffre di sordità neurosensoriale bilaterale e sua suocera spesso le racconta che quando era bambino a L’Aquila non c’erano logopedisti disponibili; così, lei era costretta a prendere l’autobus e affrontare due ore di viaggio per portarlo a Roma per le lezioni, quattro volte alla settimana.
Le persone che necessitano di un logopedista si trovano ad affrontare numerose difficoltà, che spaziano dall’accesso complicato ai servizi a causa delle lunghe liste d’attesa, rendendo difficile un intervento tempestivo sui disturbi del linguaggio, fino ai costi elevati delle cliniche private. La richiesta di servizi logopedici è in continua crescita. Dati recenti della Federazione Logopedisti Italiani mostrano che il 62 per cento dei pazienti in terapia intensiva e nelle stroke unit presenta difficoltà di deglutizione post-estubazione, mentre il 30 per cento degli individui colpiti da ictus ha manifestazioni legate al linguaggio. Inoltre, un rapporto dell’Oms Europa evidenzia che oltre 27 milioni di italiani necessitano di interventi di riabilitazione. Oltre agli adulti con patologie croniche come l’afasia post-ictus, il Parkinson e le demenze, è allarmante il numero di bambini colpiti da difficoltà linguistiche: il 7,6 per cento dei bambini in età prescolare e il 4 per cento di quelli in età scolare presentano disturbi specifici del linguaggio che necessitano di un intervento mirato. Gli esperti del settore sostengono che anche il periodo di lockdown ha avuto un impatto significativo, ostacolando l’acquisizione di importanti prerequisiti essenziali per il processo di apprendimento nei bambini.
Pochi professionisti a disposizione
La domanda di assistenza cresce rapidamente, mentre l’offerta di professionisti nel settore non riesce a tenere il passo. Attualmente in Italia operano circa 15mila logopedisti, ovvero 25 per ogni centomila abitanti, rispetto a una media europea di 40. Questo squilibrio porta i professionisti a gestire un numero elevato di utenti, costretti a lunghe attese e a un’affollata pianificazione per iniziare un percorso di cura. Secondo la Fli, le tempistiche nel Servizio sanitario nazionale variano da 12 a 24 mesi. La rapidità nelle fasi di cura è essenziale, nonostante le tempistiche previste dalle Asl. Un intervento ritardato complica notevolmente la gestione del disturbo, poiché questo si radica e porta a una serie di problematiche che possono interessare anche ambiti diversi dall’apprendimento. Per gli anziani e i pazienti con problemi di deglutizione, in particolare dopo un ictus, intervenire tempestivamente è fondamentale per prevenire malnutrizione, disidratazione e polmoniti da aspirazione. La logopedia si dimostra efficace nel ridurre i tempi di ricovero e minimizzare i rischi, contribuendo a migliorare la qualità della vita e a favorire la riacquisizione delle abilità di alimentazione e comunicazione. Di conseguenza, molti pazienti e le loro famiglie preferiscono non attendere i lunghi tempi del sistema pubblico, scegliendo soluzioni offerte da cliniche private.
Il costo
Il costo dei logopedisti privati in Italia varia infatti in modo significativo in base alla località e al tipo di servizio offerto. Secondo il sito Mamma Logopedista, il prezzo di un esame del linguaggio va dai 100 ai 200-220 euro e quello di una seduta di riabilitazione è tra i 30 ai 50 euro a visita. Secondo l’Osservatorio prezzi di Cup Solidale, invece, una seduta logopedica a domicilio può variare dal 50 ai 450 euro.
Tutti quelli che non possono permettersi di pagare queste quote rimangono aggrappati alla loro prenotazione all’interno delle lunghe code di accesso del pubblico. Finché molti rinunciano anche a quella.
Molti rinunciano a curarsi
Sempre più pazienti si trovano di fronte a un dilemma: pagare centinaia di euro a settimana o attendere mesi, se non anni, per ricevere cure adeguate. La dottoressa Tiziana Rossetto, logopedista e presidente della Fli, sottolinea come molte famiglie scelgano di investire ingenti somme per il benessere dei propri figli, giustamente orientati verso un futuro migliore. Tuttavia, in questo processo, a farne le spese sono spesso gli adulti, una realtà che coinvolge un numero ben più elevato di persone di quanto si possa immaginare, ma di cui si parla ancora troppo poco.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, circa il 24 per cento delle persone over 65 ha evitato cure o esami fondamentali tra il 2021 e il 2022, un fenomeno che aumenta tra coloro che affrontano difficoltà economiche. Le cause principali di questa scelta sono le lunghe liste d’attesa, che riguardano il 36 per cento dei casi, e i costi proibitivi, che incidono sul 5 per cento. Le statistiche risultano ancora più allarmanti per chi vive con malattie croniche, aumentando il rischio di un deterioramento delle proprie condizioni di salute.
Sono numerosi gli ambiti su cui è necessario intervenire, dalla creazione di più posti per logopedisti nel settore pubblico agli screening nelle scuole per identificare in anticipo i disturbi. È fondamentale sostenere le persone più vulnerabili, come gli anziani fragili nelle strutture assistenziali, così come i minori stranieri e il loro multilinguismo. È importante non tralasciare queste storie e le diverse categorie di persone che hanno bisogno di attenzione e supporto.