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Umbria: triplicati gli assistiti in ADI

11 Ago 2025 | News

Umbria: triplicati gli assistiti in ADI. Nel 2024, il rapporto Agenas evidenza un notevole incremento con oltre 29mila casi, rispetto ai 9,5 mila registrati nel 2019.

Dal pre-pandemia a oggi, il numero di persone ultrasessantacinquenni assistite dall’assistenza domiciliare integrata nella regione Umbria è aumentato di oltre tre volte, segnando uno degli incrementi più significativi in Italia, subito dopo il Piemonte, secondo i dati raccolti a fine 2024 e analizzati da Agenas. Nella regione, sono state 29.105 le persone assistite a domicilio da infermieri, fisioterapisti e operatori socio-sanitari, superando abbondantemente l’obiettivo fissato dal sistema sanitario, che era di 21.276 pazienti. Questo risultato è ancora più lusinghiero se si considera che la popolazione over 65 è in crescita rispetto al 2019, quando erano 9.528 le persone assistite in Umbria, con un aumento del 166% in cinque anni. Il trend di crescita sembra continuare anche nel primo trimestre del 2025, con 8.301 assistiti per la Usl Umbria 1 e 8.272 per la Usl Umbria 2, per un totale di 16.573. L’obiettivo annuale per quest’anno è leggermente superiore a quello dell’anno scorso, fissato a 22.085 assistiti totali, ma il raggiungimento di questo traguardo appare decisamente alla portata.

Recente aumento dei fondi stanziati dalla Regione per i non autosufficienti

Recentemente la Regione Umbria ha aumentato la dotazione finanziaria del Piano regionale integrato non autosufficienza (PRINA). Il 24 luglio il Consiglio Regionale ha stanziato 8 milioni di euro aggiuntivi per il triennnio 2025-26-27. E’ evidente che questi aumenti di budget destinati alle cure delle persone con difficoltà vanno viste positivamente. Potenzialmente aumentano la possibilità di un migliore servizio alla persona. Ovviamente tutto questo è condizionato alla elaborazione della giusta visione politica e del corretto utilizzo dei fondi. Serve professionalità da parte di tutti gli operatori del settore, in quanto le persone con disabilità che hanno problemi di autosufficienza meritano di essere aiutate nel modo migliore. Anche nell’ottica di non considerare queste ultime come “scarti della società”. Anche se non direttamente finalizzato all’ADI, tale aumento di fondi da parte della Regione Umbria rappresenta comunque una maggiore disponibilità di risorse finanziarie per tutto l’ambito.

Le parole del sindacalista Andrea Farinelli di Spi Cgil Umbria:

Il sindacato chiede “con forza che questi fondi non siano dispersi in micro-interventi episodici o affidati a logiche assistenzialistiche che non producono cambiamento. Servono scelte politiche nette, capaci di costruire un modello di welfare moderno, universale, di prossimità. Per questo diciamo con chiarezza che le nuove risorse del Prina devono essere immediatamente indirizzate al rafforzamento dei servizi domiciliari e territoriali, in particolare nelle aree interne e nei contesti più fragili. Non è più accettabile che in molte zone dell’Umbria l’assistenza domiciliare sia ancora un servizio residuale, a macchia di leopardo, inadeguato rispetto ai bisogni reali delle persone non autosufficienti”.

Dal sito dell’AGENAS

L’investimento 1.2.1 della Missione 6 “Salute” – Componente 1 “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si fonda sul principio della “casa come primo luogo di cura”, con un focus specifico sull’assistenza domiciliare. L’obiettivo principale dell’intervento è il potenziamento delle cure domiciliari nella popolazione over 65.

L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) è incaricata del monitoraggio annuale dell’incremento del numero di assistiti over 65. Tale attività viene svolta attraverso la verifica dei dati raccolti mediante gli appositi indicatori del flusso informativo ministeriale SIAD (Sistema Informativo per l’Assistenza Domiciliare), previa validazione della completezza dei dati da parte della competente Direzione generale del Ministero della salute.

Monitoraggio ADI

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