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Incremento degli assistiti in ADI

14 Ott 2024 | News | 0 commenti

Incremento degli assistiti in ADI: cos’è l’ADI

L’ ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) è un servizio gratuito di cure ospedaliere a domicilio, rivolto a persone in situazioni di fragilità, senza limitazioni di età o di reddito. L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) comprende un insieme di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi, combinati con servizi socio-assistenziali come igiene personale, cura della persona e assistenza nei pasti, tutti forniti direttamente al domicilio dell’utente. Questo servizio di ADI è offerto gratuitamente, in quanto finanziato dal Servizio Sanitario Nazionale. Tali servizi sono destinati esclusivamente ad individui non autosufficienti in modo totale o parziale, anche solo per un periodo di tempo limitato, nonché a coloro che non possono muoversi autonomamente o recarsi ai centri sanitari; a condizione che queste persone possano ricevere supporto quotidiano da un Caregiver e che risiedano in ambienti adatti.

Incremento degli assistiti in ADI: la situazione descritta dal ministro durante un Question Time

Tra il 2019 e il 2023 assistiti incrementati di 530 mila unità

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha fornito il dato durante il Question Time alla Camera: “L’obiettivo intermedio di rilevanza nazionale ed il superamento dell’8 per cento di assistiti over 65 è stato raggiunto”.

“Mi preme evidenziare che, dall’estrazione dei dati riferiti all’anno 2023, aggiornata al 15 marzo 2024, risultano 529.761 nuovi assistiti incrementali in assistenza domiciliare rispetto alla “baseline” del 2019. Ne consegue, dunque, che l’obiettivo intermedio di rilevanza nazionale “T1 2024” ed il superamento dell’8% di assistiti over 65 in assistenza domiciliare è stato raggiunto”.

La “Casa come primo luogo di cura”

“L’Assistenza domiciliare integrata (Adi) – ha voluto rimarcare il ministro – rappresenta una strategia ottimale e, proprio in tale ottica, nell’ambito del Pnrr”, Piano nazionale di ripresa e resilienza, “è stato stanziato il sub-investimento M6C1.1.2.1, che in seno agli interventi finalizzati a promuovere la “Casa come primo luogo di cura” prevede l’erogazione dell’assistenza domiciliare”. Questa linea di investimento “si pone l’obiettivo di aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a poter prendere in carico, entro il 30 giugno 2026, almeno il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni. A seguito del processo di rimodulazione complessiva del Pnrr positivamente concluso, le risorse destinate alla predetta linea di investimento sono state integrate da 2,72 miliardi a oltre 2,97 miliardi, con il conseguente incremento di 42mila assistiti in regime Adi, rispetto agli 800mila inizialmente previsti”.

Il Tavolo di lavoro Assistenza domiciliare

“Da ultimo – ha concluso Schillaci – desidero segnalare il recentissimo insediamento, in data 2 luglio, del Tavolo di lavoro Assistenza domiciliare condiviso con Regioni e Province autonome, coordinato dal ministero della Salute e dall’Agenas, con l’obiettivo di consentire il monitoraggio in itinere dell’investimento, con cadenza trimestrale, anche allo scopo di promuovere l’attivazione tempestiva di azioni di affiancamento in favore dei soggetti attuatori per i quali si possano rilevare potenziali scostamenti dagli obiettivi intermedi e finali, nonché per condividere le best practice rilevate nel territorio”.

Modifiche al SIAD

Il sistema informativo per il monitoraggio dell’Assistenza Domiciliare (SIAD), mira a costruire una base dati integrata a livello nazionale, incentrata sul paziente, dalla quale rilevare informazioni in merito agli interventi sanitari e socio-sanitari erogati in maniera programmata da operatori del Sistema Sanitario Nazionale, nell’ambito dell’assistenza domiciliare. Il SIAD è stato modificato onde garantire il corretto inserimento dei dati all’interno dei suoi tracciati. Tale modifica, consentendo un migliore monitoraggio dei dati, dovrebbe infine dare un significativo contributo all’evoluzione di quello che è stato scelto come percorso di sviluppo nell’ambito dell’assistenza alle persone bisognose di aiuto, anziani e disabili in primis.